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Monastero San Luca

Storia del monastero

Storia del monastero

Il monastero San Luca ha una storia di più di seicento anni, una storia di presenza monastica benedettina femminile, quasi ininterrotta, nella città di Fabriano. 


GLI INIZI: STORIA DI UNIONI

L’edificio attualmente abitato ha ospitato inizialmente un piccolo nucleo di monche provenienti dal monastero del SS. Salvatore ubicato - nel 1240 - fuori della porta Pisana e del quale rimase la chiesa fino al XVII sec. Le monache si trasferirono nell’attuale complesso monastico probabilmente nel 1390 e il primo titolo che diedero al monastero fu SS. Salvatore, la cui festa si continuò a ricordare con particolare devozione nel giorno dell’Ascensione, fino agli inizi del 1900.


A questo primo gruppo si unirono le monache di S. Luca: il loro monastero si trovava fuori della porta Cervara e viene menzionato per la prima volta nel 1337, secondo lo storico fabrianese Sassi.

Il 30 settembre 1408, Giovanni Vescovo di Camerino dispose con un decreto (del quale esiste ancora una copia) che il monastero di S. Luca venisse unito, annesso e incorporato al monastero del SS. Salvatore, sotto la guida della badessa di quest’ultimo, nel luogo in cui si trova tutt’oggi.

Tale decreto fu promulgato per motivi di sicurezza e interessava tutti i monasteri femminili situati fuori delle mura della città di Fabriano: i monasteri, che risultavano essere sedici, divennero così sei e tutti inurbati.



ALCUNI ELEMENTI DEL XIV-XV SECOLO

Alcune testimonianze ci rimangono di questo primo periodo del monastero. 

Nella Chiesa si trova un affresco raffigurante la Madonna con Bambino, di un artista locale, il Maestro di S. Verecondo, datato i primi del 1400. È stato restaurato con un intervento della Sovrintendenza nel 2000.

Un affresco di Gesù con la croce si trova in un corridoio al lato della chiesa; esso è datato attorno alla fine del 1300 ed è attribuibile all'artista Bernardino di Mariotto (Perugia 1478-1566). 


Nella sala inferiore della foresteria, con i lavori di restauro a causa del terremoto (1997), sono venuti alla luce degli affreschi rinascimentali dedicati al ciclo della Passione, anch’essi restaurati con l'intervento della Sovrintendenza.

IL NOME DI S. LUCA NEI DOCUMENTI

Nel 1430 e nel 1438 il monastero dentro le mura è ancora chiamato SS. Salvatore. E, nonostante il decreto di Giovanni Vescovo di Camerino (1408), sembrerebbe che solo dopo il 1438 le monache di S. Luca si siano riunite nel sito attuale. Non sappiamo quando e perché il monastero prese il titolo di S. Luca: possiamo ipotizzare in occasione della dedicazione della chiesa all’evangelista, pur restando sconosciute le motivazioni della scelta che non ha riscontro nella tradizione monastica benedettina e si presenta come unicum.

IL NOME DI S. LUCA NELLE TESTIMONIANZE ARTISTICHE

In uno dei chiostri esistono ancor oggi due capitelli recanti l’uno la data del 1517 e l’altro raffigurante un toro, simbolo dell’evangelista S. Luca, con accanto le due iniziali S-L. 




 Un terzo capitello riporta la firma delle maestranze che eseguirono i lavori: questo è l’indizio più antico che ci è rimasto e che ci indica quale titolo avesse, già a quella data, il monastero.

Successivamente, nel 1600, il pittore fiorentino Andrea Boscoli firmò l’opera, custodita nella chiesa, che raffigura l’evangelista Luca in ascolto dellla Vergine Madre (topos dell’iconografia lucana) e accanto il piccolo Placido (che nella storia monastica è tipo del monaco-discepolo); quest’accostamento è assolutamente inusuale e fa pensare a una tela espressamente commissionata dalle monache che volevano risultarne come committenti legando la figura dell’evangelista Luca al monachesimo benedettino. 



OPERE D’ARTE E FIORITURA DEL MONASTERO

Fra la seconda metà del 1500 e la prima metà del 1600 nel monastero dovette esserci un gruppo di monache particolarmente vivace dal punto di vista culturale e con una certa disponibilità economica: sono infatti di questo periodo le più numerose e migliori opere artistiche.


È del 1614 l’affresco del refettorio monastico: si tratta di un’Ultima Cena del pittore Giuseppe Bastiani di Macerata, da lui stesso riproposta negli anni successivi nella Cattedrale di Fabriano.

La chiesa fu completamente ristrutturata e restaurata nei primi decenni del 1600.

Il soffitto a cassettoni dell'intagliatore Michele Buti, che porta la data del 1634, presenta al centro una tavola lignea con un dipinto dell’Assunzione della Vergine Maria.


Lo stesso tema è riproposto dalla tela ad olio, recentemente restaurata (2008), collocata dietro l’altare, anch’essa raffigurante l’Ascensione del Signore con Maria e l’evangelista Giovanni e attribuita al pittore veneziano Jacopo Nigreti detto Palma il Giovane (1548-1628).




Risalgono a quest’epoca anche i due quadri del pittore Andrea Boscoli, che sovrastavano i due altari lignei laterali, l’uno con S. Luca e l’altro raffigurante l’Annunciazione (interessante la rappresentazione dell’arcangelo Gabriele in veste diaconale). Entrambi i quadri sono stati inseriti dentro due cornici lignee di pregevole fattura.



Il coro monastico, utilizzato tutt’ora, è in legno di noce e porta la data del 1648.

L'organo a canne è stato ricostruito ad opera dell’organaro Francesco Cioccolani nel 1854 su un "ceppo settecentesco". Si trova tra lo scriptorium e la cantoria ed è stato restaurato nel 2000.

Nell'anno 1784 il monastero S. Tommaso di Fabriano fu soppresso e le monache furono divise tra i monasteri S. Romualdo, S. Margherita e S. Luca. Giunsero a S. Luca quattro monache e due converse che portarono con loro un crocifisso ligneo, ora collocato nella sala capitolare del monastero.

STORIA DI FONDAZIONE E SOPPRESSIONI

Nel periodo della fioritura del monastero (XVI-XVII secolo) la comunità di S. Luca fece anche una piccola fondazione: nel 1587, per bolla di Gregorio XIII in data 11 giugno, quattro monache (di cui si ricordano i nomi nei documenti dell'archivio storico) lasciarono Fabriano per fondare il monastero S. Benvenuto ad Osimo.


Nel 1810 il monastero di S. Luca fu soppresso in base alle leggi napoleoniche ma le monache vi rientrarono già pochi anni dopo (1813), per conoscere poi un’ulteriore soppressione nel 1861. Anche in questo caso le monache poterono tornarvi dopo pochi mesi poiché riacquistarono nominalmente le singole parti del complesso monastico.

Tuttavia, per poter riaprire il monastero, le monache dovevano avere un’attività socialmente utile e così decisero di acquistare anche parte dell’edificio di S. Onofrio: un convento adiacente al monastero S. Luca e appartenuto alle “povere dame francescane”, prima della loro soppressione. Nell’edificio di S. Onofrio le monache aprirono un educandato per ragazze che dai paesi circostanti venivano a studiare a Fabriano.

IL CONCILIO VATICANO II E LA COMUNITÀ MONASTICA DI S. LUCA

A parte il periodo delle guerre, l’educandato per le ragazze restò in funzione fino agli anni 1970, periodo in cui la comunità monastica di S. Luca si è andata ripensando alla luce dell’evento conciliare. Negli ambienti dell’educandato, opportunamente ristrutturati, venne così attivata la foresteria monastica, secondo la tradizione tipicamente benedettina dell’ospitalità.


In quegli anni, sotto l’influsso della riforma liturgica, nella chiesa di S. Luca vi furono anche degli adeguamenti dell’aula liturgica più conformi a costituire un’assemblea celebrante.

Tra questi adeguamenti vi fu anche la sistemazione dell’altare, costruito utilizzando un antico legno intagliato del 1700. La superficie dell’altare ha incastonata una piccola placca d’argento con le iniziali del nome di Gesù circondato da dodici frammenti triangolari di pietre dure, le pietre indicate in Ap 21 per la Gerusalemme celeste; sotto l’altare si trovano alcune reliquie di S. Felicissimo martire.

A LIVELLO GIURIDICO

È del 1932 il decreto di erezione del monastero ad ente giuridico, come è tutt’ora.

Negli anni che prepararono il Concilio Vaticano II si costituirono - secondo criteri geografici - le Federazioni dei Monasteri benedettini italiani, per volontà della Santa Sede e per la necessità di scambio e aiuto fraterno avvertita nelle varie comunità monastiche femminili. Le monache di S. Luca appartengono alla Federazione benedettine Umbria - s. Benedetto e s. Scolastica.

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